venerdì 3 ottobre 2008

Caccia al tesoro degli abissi

Nei fondali più profondi ci sono immensi giacimenti da sfruttare. E per trovarli parte la corsa al super sottomarino hi-tech, dice L'espresso.

Pochi luoghi del sistema solare sono più misteriosi dei fondali oceanici del nostro pianeta: ci sono forme di vita ancora ignote, vulcani esplosivi, enormi fratture che originano le placche terrestri. E, soprattutto, ci sono immensi giacimenti di petrolio o di gas che attendono ancora di essere scoperti. Ma questi giacciono a profondità difficilissime da raggiungere: la maggior parte dei fondali oceanici infatti, si distende tra i 6 mila e i 7 mila metri di profondità, e al momento esiste un solo batiscafo, il giapponese Shinkai 6.500, in grado di trasportare persone fin laggiù. In tempi in cui queste ricchezze subacquee fanno gola è quindi inevitabile che imprese pubbliche e private cerchino un sistema per andarle a cercare, con sottomarini sempre più tecnologici e robusti. Ecco perché gli Stati Uniti hanno dato il via alla costruzione di un nuovo sommergibile scientifico in grado di esplorare la maggior parte degli abissi oceanici. è nato così il progetto di Alvin 2, il batiscafo che sostituirà il 'vecchio' Alvin, divenuto famoso soprattutto per essere stato il primo ad aver illuminato i resti del Titanic, a 3.800 metri di profondità.