mercoledì 28 gennaio 2009

Altri due gasdotti nella rete Ue

Dal Sole 24 Ore

Per ora Nabucco e Itgi sono entrambi ai nastri di partenza. I loro nomi compaiono nella lista indicativa dei 34 progetti di interconnessioni energetiche destinati a beneficiare, salvo sorprese, di 1,5 miliardi dei 5 miliardi di euro di fondi europei da redistribuire tra i 27 dell'Unione. Di quanto esattamente lo si saprà però soltanto oggi, quando la Commissione Barroso prenderà la decisione finale sui progetti e i soldi da allocare. Indiscrezioni, tutte da verificare, dicono che Nabucco potrebbe incassare 250 milioni, l'Itgi 100.Le pressioni su Bruxelles in queste ore sono fortissime: nessun Governo è infatti disposto a ritrovarsi defraudato dei fondi del bilancio Ue che altrimenti, in quanto inutilizzati, rientrerebbero nelle casse nazionali. Risultato: c'è il rischio che alla fine, vista la moltitudine di iniziative da finanziare, la spartizione si sbricioli in interventi poco incisivi.L'ultima guerra del gas tra Russia e Ucraina, appena conclusa, ha sottolineato una volta di più la pericolosa vulnerabilità dell'Europa, la necessità improrogabile di diversificare fornitori e rotte di approvvigionamento. E così non solo sono comparsi i 5 miliardi di fondi Ue ma un progetto dormiente dal 2004 come il Nabucco, ieri alla conferenza internazionale organizzata a Budapest per rilanciarlo, ha conosciuto un brusco risveglio.Il commissario Ue all'Energia, Andris Piebalgs, ha preannunciato: «Domani penso di avere buone possibilità di fare una proposta molto vicina ai 200-300 milioni di euro», cioè alla somma chiesta a breve dal premier ungherese Ferenc Gyurcsany per dare inizio ai lavori. Philippe Maystadt, il presidente della Bei (Banca europea per gli investimenti) ha detto di essere pronto a finanziare «il 25% di Nabucco quando tutti i criteri economici, tecnologici e politici saranno soddisfatti ». Analoga disponibilità è arrivata dalla Bers, la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.Nabucco e Itgi sono due iniziative che puntano a convogliare in Europa il gas azero di Shah Deniz (12 miliardi di metri cubi) che entrerà in produzione nel 2012.Per farlo – con un gasdotto lungo 3.300 chilometri del costo di circa 8 miliardi – Nabucco attraverserà Turchia, Bulgaria, Romania e Ungheria per approdare in Austria, il centro di smistamento. L'Itgi, che vede Edison protagonista, sarà lungo invece soltanto 800 chilometri, trasporterà il gas in Italia sfruttando le infrastrutture già esistenti tra Turchia e Grecia e limitandosi a costruire solo la tratta per attraversare il canale di Otranto. Con un investimento contenuto: 500 milioni.«Entrambi i progetti sono di interesse europeo, quindi sullo stesso piano. Quello pronto prima, partirà prima» aveva dichiarato salomonicamente tempo fa Piebalgs. Tutto lascerebbe credere che l'Itgi sia in vantaggio per i costi ridotti e le infrastrutture a buon punto rispetto a quelle inesistenti del Nabucco. Che per di più "soffre" la concorrenza del South Stream, la joint-venture tra Russia e l'Eni di Paolo Scaroni, e del Nord Stream