giovedì 29 gennaio 2009

Energia, Putin rilancia sui gasdotti

Da Il Sole 24 Ore

La Russia (insieme al gigante cinese) è pronta a giocare un ruolo da protagonista di fronte alla crisi che «ha spazzato via tutte le investment bank americane», una turbolenza che «assomiglia a una tempesta perfetta», che ha colto molti di sorpresa, mentre «tutti correvano a prendere la loro fetta di torta, fosse un dollaroo un miliardo, e non hanno voluto accorgersi delle marea che stava salendo».Il primo ministro russo Vladimir Putin, (vestito scuro e cravatta rosso-bordeaux), nel suo intervento alla cerimonia di inaugurazione del World economic forum a Davos, non ha rinunciato a togliersi qualche sassolino dalla scarpa nei confronti del sistema finanziario degli Stati Uniti a cui ha rilanciato la necessità di «ricostruire un'architettura globale della finanza», con l'apporto dei rappresentanti del G-20 (non solo del G-8). Ma le critiche (rivolte più agli eccessi dei protagonisti passati di Wall Street che alla amministrazione Obama appena insediata) hanno lasciato subito posto alla fase costruttiva: Mosca assicurerà la sicurezza energetica per aiutare a superare la crisi. Come? in due modi soprattutto: spingendo i prezzi del gas e del petrolio a valori bilanciati e assicurando la sicurezza dei rifornimenti energetici.«È necessario tornare a prezzi energetici ragionevoli basati su un equilibrio tra domanda e offerta ed è necessario togliere al meccanismo dei prezzi l'elemento speculativo generato da molti strumenti derivati ». Insomma, basta con i giochini contabili di società finanziarie e che fanno perdere «i valori reali dell'economia» e si torni ai fondamentali «macroecomici ». Non solo. «Vanno sviluppate e diversificate le vie di trasporto dell'energia» per garantirne il suo transito verso l'Occidente. In particolare «i gasdotti Nord Stream, che attraverserà il Mar Baltico, e South Stream, sotto il Mar Nero, sono necessari per la sicurezza energetica europea, così come sta dando prova di efficienza Bluestream che unisce la Russia con la Turchia via mare». Putin non ha citato nessun Paese ma era chiara l'allusione alla Georgiae all'Ucraina,che verrebbero saltate dai nuovi gasdotti.


L’energia responsabile secondo Paolo Scaroni, amministratore delegato dell’Eni