lunedì 12 gennaio 2009

Pechino fa scorta di petrolio e altre commodity

Dal Sole 24 Ore

In quasi tutte le Borse merci, le quotazioni sono da considerare convenienti, nonostante i recenti rincari. Un'ottima occasione per fare acquisti, nel caso di Pechino.La Cina è il maggior consumatore mondiale di molte commodity e ha interesse a garantirsi scorte per evitare alle proprie aziende i rischi del mercato. Il Paese è anche uno dei primi produttori di metalli e derrate agricole, perciò propenso a sostenere i prezzi e le entrate delle aziende locali. Infine, le riserve valutarie consentono piani di lungo periodo. A confermarlo è il comunicato apparso ieri sul sito web del Ministero Territorio e Risorse: la Cina farà acquisti per incrementare le scorte strategiche statali e commerciali di carbone e metalli, tra cui rame, cromo, manganese, tungsteno. Confermate anche le intenzioni espresse in dicembre dalla National Energy Administration, che vuol comprare scorte di petrolio e metano, oltre che promuovere la ricerca di giacimenti di greggio, gas e carbone in territorio cinese.Attualmente i piani di stoccaggio sono due: il primo, dello State Reserve Bureau, ha già comportato l'acquisto da fonderie locali di 30 tonnellate di indio, cui si aggiungeranno in tempi brevi le prime 290mila tonnellate di alluminio (in gran parte dalla Chalco, numero uno cinese del settore) e forse 300mila di zinco e 700mila di rame. Si tratta di scorte che potranno essere accantonate a tempo indeterminato.Invece il piano della provincia dello Yunnan prevede aiuti a società locali perché possano immagazzinare, per un anno, alluminio, stagno, rame, piombo, zinco.Nelle scorte cinesi affluiranno anche 800mila tonnellate di zucchero, 3 milioni di tonn. di soia, 30 milioni di tonn. di mais, 50mila tonnellate di caucciù.Il mese scorso si parlava anche di 5 milioni di tonnellate di acciaio, ma il piano di acquisti pare destinato a fallire per la difficoltà di decidere quali prodotti comprare e da chi.