lunedì 13 dicembre 2010

Sicilia. Il mondo scientifico si mobilita contro il rischio di chiusura delle aree naturali protette

Nel bilancio regionale 2010 sono stati tagliati drasticamente i fondi destinati ai Parchi ed alle Riserve Naturali della Sicilia; ulteriori e più consistenti tagli sono previsti dalla Legge Finanziaria 2011, sino a ridurre di oltre il 70% le risorse per la conservazione della natura e per la gestione delle aree naturali protette.

Le conseguenze rischiano di essere gravissime: per la conservazione di specie e habitat, spesso protetti anche a livello nazionale ed europeo; per l’aumento delle conoscenze naturalistiche; per la valorizzazione e la promozione dei territori in cui ricadono i parchi e le riserve; per la sensibilizzazione e la crescita culturale delle comunità locali; per la nascita ed il rafforzamento di uno sviluppo economico sostenibile, basato sulla tutela e fruizione dei beni ambientali e culturali. Il taglio dei fondi per la gestione ordinaria delle aree naturali protette e la mancata attivazione delle risorse comunitarie rischiano di consegnare interi territori all’abbandono, al degrado ed alla speculazione edilizia.

In particolare le riserve naturali gestite dalle Associazioni Ambientaliste sono già ad un passo dalla chiusura per mancanza di fondi; eppure hanno garantito in questi anni importanti risultati in diversi settori, e costituiscono spesso fondamentali presidi di legalità in contesti difficili.

I Parchi e le Riserve Naturali della nostra Regione svolgono un insostituibile ruolo di laboratori scientifici all’aperto e custodiscono un importante patrimonio di biodiversità che richiede attenzione e protezione, e che può costituire un’imperdibile occasione di sviluppo sostenibile. Inoltre la maggioranza delle aree naturali protette siciliane ricade in Zone di Protezione Speciale ed in Siti di Importanza Comunitaria voluti da due direttive dell’Unione Europea, per i cui piani di gestione sono state impegnate grandi risorse intellettuali, tecniche ed economiche.

La salvaguardia della biodiversità non può essere solo un impegno di facciata, ma deve concretizzarsi con azioni coerenti che abbiano obiettive ricadute positive sulle risorse naturali. Chiediamo quindi al Governo ed al Parlamento regionali, nell’Anno Internazionale della Biodiversità, di garantire alle Aree Naturali Protette le risorse necessarie per la loro gestione, e di lavorare per un complessivo rilancio delle politiche di conservazione della natura.
(da http://www.italiainformazioni.com/)