mercoledì 6 giugno 2012

Napolitano: serve equilibrio tra risorse produttive e stili vita

"Le calamita' naturali che si abbattono sempre piu' spesso su territori gia' fragili rendono indispensabile trovare un equilibrio tra risorse e capacita' di produzione, da una parte, consumi e stile di vita dall'altra" ha detto Giorgio Napolitano, aprendo i lavori dell'assemblea generale annuale dell'Organizzazione mondiale degli agricoltori. "La conservazione delle risorse naturali, il patrimonio forestale, il nostro paesaggio agricolo, la capacita' di produzione della terra e degli oceani e' responsabilita' comune di tutti i paesi del mondo".
Tra i problemi cruciali , il Capo dello Stato ha indicato "l'accesso al mercato, la scarsita' delle risorse idriche, le innovazioni e tecniche agricole d'avanguardia e bio-sostenibili". Il Presidente ha indicato alcuni passaggi nodali che attendono la comunita' internazionale proprio sui temi dell'agricoltura e dell'ecologia. Tra queste, oltre all'assemblea di oggi, il vertice di Rio sullo sviluppo sostenibile, che si terra' tra due settimane e che "ci imporra' una seria riflessione sugli equilibri del pianeta dai quali dipende non soltanto il mondo in cui viviamo oggi ma soprattutto quello che lasceremo ai nostri figli". Una sfida vincente non solo per l'equilibrio del pianeta, ma anche per l'economia, perche' "l'agricoltura e' motore della crescita".
Per il Presidente Napolitano, infatti, "l'agricoltura e' un mestiere del futuro" ed e', insieme alla salvaguardia del territorio, un mestiere "per giovani". Proprio per questo "pur in presenza di un'obiettiva ristrettezza di risorse, non deve venir meno l'impegno, pubblico e privato, a favore dei gruppi piu' vulnerabili e delle popolazioni meno attrezzate a sostenere le sfide di un mondo globalizzato", ha sostenuto il Presidente dopo aver dedicato un passaggio del suo intervento all'importanza del sostegno agi agricoltori soprattutto nei paesi meno avanzati. Ma tutte queste, ha sottolineato Napolitano, sono sfide "che possono essere affrontate solo in stretta collaborazione tra Nazioni Unite, governi, settore privato". (AGI)