Paolo Scaroni, l'amministratore delegato di eni, in occasione della sua partecipazione al Day Rotary Patavini, invitato dal dipartimento di Scienze economiche di Padova per affrontare il tema "Energia e politiche dello sviluppo", lancia una provocazione: "Ci lamentiamo per l'eccessivo costo della benzina? Per chi sta dalla parte dei Produttori costa, invece, fin troppo poco. E se il prezzo è considerato elevato, la colpa va attribuita al nostro stile di vita. Non siamo disposti, infatti, a rinunciare a nulla: ciò significa che il petrolio non ha raggiunto ancora un costo tale da essere ritenuto insostenibile e da provocare, quindi, un mutamento del nostro modo di vivere".
In un’epoca di consumi elevati come quella in cui stiamo vivendo, se il prezzo della benzina è così alto, dipende anche dal fatto che noi non riusciamo a farne a meno: consumiamo comunque così tanto che la benzina era e resta necessaria, quindi preziosa e costosa.
Paolo Scaroni - nell’affrontare il tema del caro-benzina - ha aggiunto che la crisi dell’Iran pesa ai 15 ai 20 dollari al barile: “È vero che sul prezzo del greggio influiscono speculazione e rischi internazionali, ma è altrettanto vero che l'Occidente non fa nulla per ridurre i consumi. In 20 anni il costo del petrolio è cresciuto di dieci volte, eppure i consumi non sono calati”.
Paolo Scaroni continua con una stoccata agli americani: “Se solo gli Stati Uniti sostituissero il loro parco auto - che in media divora un litro di carburante per ogni sette chilometri di strada - con vetture meno assetate, risparmierebbero ogni anno qualcosa come l'intera produzione di greggio dell'Iran. Ancora: se gli americani vivessero con temperature normali in casa, come in Europa, e se tutti usassimo auto a minor consumo, si arriverebbe a un 20% in meno di consumi nel mondo".
E il nostro Paese? “Abbiamo 26.000 pompe contro le 9.000 del Regno Unito. Se in Italia - dice Paolo Scaroni - accettassimo di avere meno stazioni di carburante in giro, otterremmo altri risparmi”.
Paolo Scaroni conclude fornendo altri dati: “Il consumo pro capite negli USA è di 25 barili all'anno, in Europa di 12. La Cina, accusata dall'Occidente di essere la causa di tutti i mali, ha un consumo di due barili a testa. In totale, utilizza l'8% del petrolio mondiale, contro il 18% dell'Europa e il 25% degli Usa”. Paolo Scaroni insiste: "Se abbiamo una visione comune per cui i consumi di petrolio sono incomprimibili, significa che i prezzi sono bassi".
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