Durante l’Earth Day 2012,
Enpa e Wwf hanno invitato ad abbracciare la dieta vegana e vegetariana perché
il consumo di carne è responsabile di sfruttamento e deforestazione. Il presupposto alla base
dell’iniziativa è la constatazione di come il cambiamento climatico non sia più
una problematica rimandabile, dati gli altissimi costi di inquinamento che
allevamento e industria intensiva comportano, soprattutto in termini di emissioni
di CO2. Senza ricorrere a scelte drastiche si può comunque fare molto in
materia di salvaguardia dell’ambiente grazie ad una maggiore consapevolezza
riguardo i loro acquisti alimentari, magari preferendo prodotti a chilometro
zero o evitando quelle società che notoriamente si rendono responsabili di
danni naturali di grande portata. Inoltre questo ha come conseguenza un grande
risparmio che in tempo di crisi è sempre apprezzato. Dieci sono le regole
stilate dal WWF in fatto di spesa, cucina e cibo:
· Acquistare
prodotti locali: oltre a regalarsi il piacere di pietanze sempre fresche e di
provenienza certificata, si aiuta l’economia della filiera corta italiana e si
abbattono i costi di CO2.
· Mangiare
cibi di stagione: in questo modo si abbatte l’inquinamento da trasporto, si
contengono le coltivazioni in zone esotiche del mondo responsabili del disboscamento
di intere foreste e non ci si rende responsabili dello sfruttamento delle
risorse e delle popolazioni dei paesi poveri del globo.
· Diminuire
il consumo di carne: l’allevamento è purtroppo uno dei maggiori responsabili di
emissioni di gas serra e del disboscamento. Intere foreste vengono distrutte
per fare spazio ad allevamenti intensivi di suini e bovini. La gestione di
mangimi e letam, inoltre, si configura come un killer dell’atmosfera, con tassi
elevatissimi di produzione di CO2.
· Scegliere
il giusto pesce: prediligere il pesce pescato anziché quello di coltura,
seguire la stagionalità delle specie, informarsi sulle taglie previste per
legge, consumare pesce locale .
· Privilegiare
prodotti biologici: l’agricoltura biologica, oltre a fornire frutta e verdura
sana e saporita, riduce l’impatto ambientale aumentando la capacità di
assorbimento del suolo.
· Ridurre
gli sprechi: gran parte dell’inquinamento alimentare deriva da prodotti che
finiscono in discarica perché non consumati.
· Evitare
prodotti con troppi imballaggi: dei 540 kg di rifiuti prodotti da un singolo
italiano all’anno, il 40% è costituito da packaging.
· Evitare
cibi troppo elaborati: i cibi pronti come i prodotti da freezer o gli snack
pesano moltissimo sul tasso di CO2 rilasciato in atmosfera.
· Bere
l’acqua di rubinetto: il business dell’acqua in bottiglia, con tutti i problemi
connessi con lo smaltimento dei contenitori in plastica, è davvero dannoso per
l’ambiente.
· Niente
sprechi sui fornelli: cucinando si consuma gas ed energia elettrica. Basta
qualche piccolo accorgimento, come unire più teglie o cucinare pietanze diverse
in un’unica pentola, per abbattere i consumi.
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