venerdì 13 luglio 2012

L’energia dei rifiuti

Seab Energy, un’azienda inglese ha dato vita a un macchinario davvero innovativo e rivoluzionario. Si tratta di un apparecchio modulare capace di convertire materiale organico in energia utile. Se si pensa che negli Stati Uniti i rifiuti organici giornalieri di una caffetteria all’interno di una scuola risalgono a mezza tonnellata e questa quantità, trasformata in energia, è sufficiente per far funzionare fino a 160 computer si può di certo dire che la materia prima per produrre energia pulita non mancherebbe. In questo Muckbuster i batteri consumano le sostanze e trasformano tutto in una miscela di gas. In seguito vengono filtrati i vapori nocivi e si ottiene così un flusso di metano, che attraverso una mini-turbina fornisce l’elettricità, il calore e l’acqua calda per uso domestico. Infine quello che rimane dei rifiuti solidi può essere utilizzato come concime organico oppure rivenduto. Tutto questo ridurrebbe al minimo il problema dello smaltimento degli scarti e soprattutto del rilascio di metano nell’atmosfera. Quello che rende realizzabile questo progetto è la dimensione della macchina: un container di 13 metri. Per questa sua caratteristica esso è facilmente spedito e installato dove vi è necessità. In questo modo, mercati rionali, festival e grandi fiere potranno soddisfare il proprio fabbisogno di calore e luce con i rifiuti alimentari che da sole producono diventando un vero e proprio green market.

venerdì 6 luglio 2012

Paolo Scaroni: in 5 anni, 2 miliardi investiti in ricerca-sviluppo

Paolo Scaroni
Paolo Scaroni
Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, nel corso della consegna al Quirinale dei premi Eni Award 2012, ha ricordato che nel triennio 2009-2011 sono state depositate ''circa 300 domande di brevetto, un terzo in più rispetto al triennio precedente''.

Dal 2005 al 2011 Eni ha investito in ricerca e sviluppo ''quasi due miliardi di euro'', ha detto Paolo Scaroni, con una crescita ''costante'' della ''produzione intellettuale'' del gruppo.

(dal blog di fabio Barnetta)