Da maggio 2008 l’Eni, presieduta da Paolo Scaroni, ha dato vita ad una nuova pubblicazione trimestrale chiamata “Oil Tabloid” con l’obiettivo di promuovere una nuova consapevolezza sul tema dell’energia. Dal primo numero riprendiamo l’editoriale di Paolo Scaroni, come presentazione generale del progetto editoriale: “E’ l’energia la questione cruciale”
Non c’è dubbio: l’energia è la questione cruciale. Sulla scena italiana come su quella internazionale, nei programmi dei governi come nelle grandi scelte che riguardano il futuro del pianeta, di fronte agli interrogativi sullo sviluppo economico e sociale di un paese, come davanti alle inquietudini per la sopravvivenza stessa di intere popolazioni minacciate dal sottosviluppo e dalla fame, è soprattutto di energia che si deve parlare. Disponibilità di energia, proveniente da dove, a che prezzi, con quali impieghi. Energia per riscaldare, energia per trasportare merci e persone, energia per illuminare, energia per produrre; energia per garantire, cioè, le condizioni fondamentali della vita – prima ancora che dello sviluppo e del benessere – di un popolo. Eppure su questi temi vitali, al di fuori di ambiti di addetti ai lavori, si discute ancora poco. L’opinione pubblica scopre quanto la questione energia possa pesare sulla sua vita e quanto precari siano gli equilibri che garantiscono la sicurezza energica solo nel momento in cui qualche crisi li mette in dubbio. E’ accaduto ai tempi dell’embargo petrolifero del ’73: è accaduto, più di recente, nel 2006 quanto le tensioni fra Russia e Ucraina hanno minacciato di bloccare le forniture di gas e di lasciare l’Europa al freddo nel bel mezzo delle feste di Natale. Di più: si ha spesso l’impressione che il tema energia stenti ad imporsi nel dibattito della politica. Che scelte che dovrebbero essere strategiche e di lunga portata appaiano dettate da necessità contingenti o vadano a rimorchio delle iniziative delle aziende del settore. E in questo non si può non lamentare la sostanziale latitanza dell’Unione Europea: proprio l’entità alla quale dovrebbero competere le grandi strategie, che i popoli del vecchio continente possono adottare e vincere, quella Unione europea che sembra invece impegnata nella definizione di dettaglio burocratici e di regole minuziose.
Tutto questo deve cambiare. Siamo convinti che una forte, coerente politica vada adottata a livello mondiale (ma cominciando da casa nostra) sul tema del futuro energetico. Ma sappiamo che questo sarà possibile solo quando il dibattito su queste questioni uscirà dalle stanze degli esperti per coinvolgere i cittadini, rendendoli consapevoli protagonisti delle decisioni da adottare. Serve più informazione, serve un dibattito più aperto, serve una riflessione più approfondita e documentata. Iol vuole contribuire a questo.Una rivista che vuole essere un contenitore per riflessioni a tutto campo sui temi energetici (petroli in primis, ma non solo) accanto a una documentazione sui diverti aspetti di questo tema, che coinvolge la politica, la finanza, l’economia, la vita sociale, ma anche la cultura e il costume. Una rivista aperta al confronto delle opinioni, luogo privilegiato di un dibattito internazionale su argomenti che non conoscono frontiere. Una rivista aperta al confronto delle opinioni, luogo privilegiato di un dibattito internazionale su argomenti che non conoscono frontiere……..
Informare, dibattere, sensibilizzare: contribuire insomma a creare una nuova “cultura del petrolio” assento fino ad oggi in una società del benessere e del consumo senza limitazioni. Eni con “Oil” vuole fare questo.
Mps: Viola, servirebbe un investitore strategico
-
"La mancanza di un investitore strategico - ha detto Fabrizio Viola -
rende difficile la condivisione di un percorso con un orizzonte piu'
lungo". L'ammi...
10 anni fa