tratto da "La Stampa"
La sfida del Piemonte sul fronte energetico approda ad Alba. Da oggi a domenica la Regione sarà presente alla fiera «Proposte d'autunno», nel Palazzo mostre e congressi di piazza Medford, con lo stand informativo «Uniamo le energie».Uno spazio tutto dedicato alla divulgazione delle politiche a favore delle piccole e medie imprese e alla promozione delle pratiche virtuose per la riduzione dei consumi energetici e lo sviluppo delle energie rinnovabili, anche attraverso l'esposizione di esemplari di impianti alternativi e mezzi di trasporto puliti. Allo stand sono attese anche le visite di numerose scolaresche (e per il coinvolgimento delle scuola vedi anche Il progetto Eniscuola).L'iniziativa si inquadra in una nuova consapevolezza: per ridurre la dipendenza energetica da fonti non rinnovabili è indispensabile una mobilitazione culturale, economica e persino psicologica della comunità regionale. Ecco allora che il 2008 per il Piemonte è l'anno dell'energia. «Attraverso un forte impegno di risorse materiali e umane - spiega la presidente Bresso - vogliamo avviare il processo per sviluppare energie rinnovabili e trasformare quelli che oggi sono i costi derivanti dall'importazione di petrolio e gas in risparmi e occasioni di sviluppo, crescita e creazione di posti di lavoro per il nostro territorio».Aumentare del 20% la produzione di energia da fonti rinnovabili e ridurre della stessa percentuale le emissioni di anidride carbonica e i consumi energetici regionali, con conseguenti ricadute positive sia sulla salute e la qualità della vita dei cittadini sia sull'occupazione e il reddito dei piemontesi: sono questi gli obiettivi che l'Unione Europea chiede di raggiungere entro il 2020.Attualmente, il Piemonte importa 9 miliardi di euro di fonti fossili - tutta l'Italia ne importa 70 miliardi - e l'89% dell'energia che utilizza. «La nostra Regione - dice ancora la presidente Bresso - è quella che in Europa ha impegnato per lo sviluppo di fonti energetiche rinnovabili la quota massima dei fondi europei, circa un quarto di quelli assegnati attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale: 270 milioni di euro». L'obiettivo a cui punta è dare impulso alla ricerca portandola nell'arco della legislatura al 3% del Pil. Un risultato che in Italia nessuno è ancora riuscito a ottenere.Sono previsti investimenti per più di 300 milioni di euro fino al 2013 sulle politiche energetiche. L'obiettivo è far sì che l'energia sia sempre meno un settore soggetto a monopolio e possa invece essere messa in rete, scambiata o venduta a prezzi inferiori.
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