Dal Corriere della Sera
Il gigante francese vuole il 20% del gruppo spagnolo
Nella disputa anche il 30% di Gas Natural che oggi detiene la società petrolifera iberica
È una partita da 10 miliardi di euro. Ma al di là delle dimensioni economiche, rischia soprattutto di scatenare una prova di forza tra Europa e Russia su una questione delicata: la distribuzione e fors'anche l'approvvigionamento di gas. Al centro della disputa: il controllo della Repsol, il maggior gruppo petrolifero spagnolo (che a sua volta detiene il 30% di Gas Natural, principale società iberica nel settore del gas). E tra i contendenti figurano nomi del calibro di Lukoil, prima società petrolifera privata della Russia, e, da ieri, anche la francese Total. Da quando, a metà settembre, il gruppo spagnolo Sacyr, soffocato da 19 miliardi di debiti a causa della crisi del settore immobiliare, ha deciso di mettere in vendita la sua quota del 20,1% in Repsol (tra le prime dieci società petrolifere del mondo, presente in 29 Paesi, e molto radicata in America Latina dopo l'acquisizione dell'argentina Ypf) si è scatenato l'immediato interesse da parte della russa Lukoil, che non ha nascosto le proprie mire di arrivare a rastrellare fino al 29,9% del capitale Repsol (ipotizzando di riuscire ad aggiudicarsi anche una parte del 12,5% attualmente in mano alla cassa di risparmio di Barcellona La Caixa), soglia oltre la quale, in base alle leggi spagnole, scatterebbe l'obbligo del lancio di un'Opa.Venerdì la notizia dell'accettazione dell'offerta Lukoil da parte del gruppo Sacyr, che sarebbe pronto a cedere la sua quota al prezzo di 28 euro per azione (la valutazione a metà mese indicava in una cifra intorno ai 3,6 miliardi il valore della cessione, a fronte di un prezzo di acquisto che a Sacyr è costato a suo tempo oltre 6,5 miliardi).
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