L'ultima settimana di contrattazioni ha avuto un andamento piuttosto contrastato, con l'E-Mini Crude Oil future che ha sostanzialmente seguito l'andamento dei listini azionari, pagando una violenta correzione iniziale, per poi trovare un importante riscatto nella seconda parte dell'ottava. Le rinnovate preoccupazioni sulla solidità delle principali economie mondiali e i conseguenti effetti di una recessione, che non potrà essere smaltita in tempi brevi e che imporrà quindi una duratura contrazione della domanda, si sono tradotte nella violenta caduta di lunedì 30 marzo, quando il derivato ha ceduto la soglia psicologica a 50 dollari, lasciando sul terreno oltre l'8%. Il timido rimbalzo della giornata successiva si è poi arrestato proprio a quota 50, mentre mercoledì è arrivata una nuova spinta ribassista dai dati sulle scorte Usa, che hanno imposto un'ulteriore correzione fino a 47,25 dollari (minimo settimanale). Secondo quanto riportato dal dipartimento dell'energia degli Stati Uniti, le riserve di greggio hanno infatti registrato un aumento di 2,8 milioni di barili, decisamente superiore alle attese. In rialzo anche le scorte di benzina (+2,2 milioni) e di distillati (+0,3 milioni). A pesare sul prezzo del greggio sono state anche le sorprendenti dichiarazioni di Abdullah al-Attiyah, ministro dell'Energia del Qatar, secondo cui l'attuale quotazione attorno ai 50 dollari sarebbe «ragionevole»: dopo aver più volte auspicato un ritorno verso quota 70, sembrano quindi arrivare nuovi segnali distensivi da parte dell'Opec, che aveva già chiuso la sua ultima riunione sconfessando le previsioni di un nuovo taglio della produzione.Nella seconda parte dell'ottava la dinamica dei prezzi ha peraltro registrato una secca inversione positiva, con il principale future quotato sul Nymex che si è rilanciato fino a ridosso di quota 54, cavalcando la reazione euforica dei mercati azionari alle decisioni prese nel corso del G20 di Londra: gli ingenti fondi stanziati per il rilancio dell'economia potrebbero infatti favorire anche una ripresa della domanda di materie prime. Graficamente, il recupero di 50 dollari ha ripristinato un quadro tecnico sostanzialmente analogo a quello della settimana precedente, con il derivato che potrà provare ad allungare verso quota 56 prima ed eventualmente fino a ridosso di 60 dollari. Al ribasso, i minimi delle ultime sedute in area 47,50-47,25 potranno invece affiancarsi alla soglia psicologica dei 50 dollari, come base d'appoggio di un'eventuale nuova correzione.
(Da Milano Finanza)