I consumatori: giù anche la verde. Interessante articolo sul Corriere della Sera
Prezzi in caduta libera. Solo due mesi fa nessuno si sarebbe mai sognato un simile tracollo. Eppure le quotazioni del petrolio sono precipitate del 38%, dai 147 dollari dell'11 luglio a meno di 90 dollari. È la conseguenza istantanea del crollo dei mercati finanziari, dopo i crac di Lehman Brothers, Bear Stearns, Merrill Lynch, con le economie mondiali che traballano, la recessione che ormai è diventata qualcosa di più di uno spauracchio dietro l'angolo e con le inevitabili ripercussioni che tutto questo avrà sul piano industriale, che di fatto stanno trascinando al ribasso il prezzo del petrolio.Di fronte a una crisi così imponente, che pare destinata a colpire anche i Paesi in via di sviluppo Cina in testa, anche i grandi produttori devono rifare i conti. All'Opec si sono visti costretti ancora una volta a ribassare le stime di crescita della domanda di greggio, che quest'anno dovrebbe attestarsi intorno agli 86,78 milioni di barili (86,81 le precedenti indicazioni), con un modesto incremento dell'1% su base annua. E non dovrebbe andare meglio nel 2009, con previsioni che indicano una crescita limitata a 870mila barili al giorno (+0,9% su base annua). Il previsto rallentamento della crescita economica mondiale si farà sentire anche sull'export di greggio dei Paesi che non fanno parte del cartello: per il biennio 2008-2009 la produzione non-Opec dovrebbe crollare sotto i 50 milioni di barili al giorno.
Mps: Viola, servirebbe un investitore strategico
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"La mancanza di un investitore strategico - ha detto Fabrizio Viola -
rende difficile la condivisione di un percorso con un orizzonte piu'
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