L'Africa Sub-sahariana è spenta, dal punto di vista dell'energia elettrica. Solo due abitanti su dieci vi hanno accesso, e secondo un recente rapporto del Regional Economic Outlook for Sub-Saharan African (del Fondo monetario internazionale), solo nel 2007 quasi due terzi dei paesi della regione hanno avuto a che fare con una crisi energetica acuta, caratterizzata da frequenti e prolungati black-out. Come accendere la luce, e i frigoriferi, e servizi importanti per migliorare le condizioni di vita e ridurre la fatica, in Africa? Certo, ci sarebbe l'energia idroelettrica. Di dighe ce n'è abbastanza, in Africa. Ma oltre ai danni ecologici e sociali di cui si sono rese colpevoli gli impianti più grandi, l'idroelettrico non è considerato in grado di tenere il passo del rapido aumento della popolazione e della crescita attesa della domanda elettrica (il 70 per cento della quale crescita avverrà nel Sud del mondo, e anche l'Africa farà la sua parte). Oltretutto, le frequenti siccità ne decurtano la potenza. E sempre più l'acqua servirà anche per l'aricoltura.
Per la produzione di energia elettrica esistono numerose altre fonti: il petrolio, il gas, l'energia solare; ma nel giudizio di molti - come riporta un articolo dell'organo di informazione alternativo Alternet: http://www.other-net.info/index.php) gli impianti necessari costano troppo. Già: finché le risorse finanziarie disponibili al mondo saranno messe negli armamenti e nel salvataggio delle borse, nessuno o pochi sosterranno il solare in Africa...
C'è dunque chi propone di ricorrere alla più abbondante (ancora per decenni e decenni) ed economica delle fonti fossili: il carbone. L'Africa avrebbe riserve di carbone per 50 miliardi di tonnellate, degli 850 miliardi di tonnellate mondiali. Il carbone è visto come combustibile fossile d'elezione - obtorto collo - nello sviluppo economico di paesi come Cina e India. Se anche in molti paesi «sviluppati» è una quota importante nella produzione di energia elettrica, è scontato che i paesi in via di sviluppo esplorino le proprie abbondanti risorse carbonifere. L'Africa, è da prevedersi, userà il carbone anche, ad esempio per la produzione di cemento e acciaio: l'alternativa della legna contribuisce alla deforestazione. Inoltre c'è una domanda significativa di mattoncini di carbone per la cottura dei cibi e altri usi domestici.
(Dal manifesto)
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