Prolungare oltre il 2010 i tetti antitrust imposti all'Eni per favorire l'apertura del mercato del gas; obbligare il gigante energetico nazionale a cedere quote aggiuntive delle importazioni direttamente ai consorzi tra grandi consumatori; favorire dunque la creazione di nuove aggregazioni di imprese energivore rivedendo anche a loro vantaggio le tariffe di trasporto del metano, privilegiando lo schema della regressività. Con pochi pudori per le frizioni interne alla Confindustria il Consorzio di imprese confindustriali "Gas Intensive" (dai laterizi al vetro, dalla ceramica all'acciaio, dalla carta alla calce) morde l'Eni e fa appello al Governo e al Parlamento perché diano nuovo ossigeno alla concorrenza nel settore. Lo fa "in diretta" presentando le sue richieste in una conferenza stampa alla presenza di Enrico Letta (l'ex ministro dell'Industria artefice della liberalizzazione del gas del 2000), Enzo Raisi (uno dei manovratori per la maggioranza del dibattito energetico alla Camera) e di Antonio Costato, vicepresidente di Confindustria con delega all'energia.«Dobbiamo essere realisti e prendere atto del fatto che il mercato italiano del gas è assolutamente imperfetto e comportarci di conseguenza: nel nostro mercato c'è troppa poca concorrenza lato offerta, come spesso hanno sottolineato l'Antitrust e l'Autorità per l'Energia » incalza Alfonso Panzani, Presidente di Gas Intensive.
(Dal Corriere della Sera)