Goliat prende forma. Il piano di sfruttamento del maxi giacimento di Eni nel mare di Barents è stato sottoposto al ministero del Petrolio della Norvegia. Secondo quanto riportato da Bloomberg, lo ha comunicato la stessa compagnia italiana con una nota sul sito web norvegese. Il gruppo guidato da
Paolo Scaroni ha inoltrato il progetto di sviluppo, per cui si stimano costi di 3,8 miliardi di dollari, assieme al partner StatoilHydro. La compagnia italiana è l’operatore di Goliat, con il 65% del capitale. Il resto è del gruppo nordico. Le due società hanno spiegato di attendersi l’esame in Parlamento della fase operativa nel secondo trimestre 2009. «Si tratta di un passo importante - spiega la nota Eni - per Goliat e per la realizzazione del primo campo petrolifero nel mare di Barents». Inoltre, Goliat «è anche una sfida per Eni, in quanto realizzata con emissioni ridotte in un’area con stretti vincoli ambientali». Goliat è stimato valere 27,5 milioni di metri cubi di petrolio e 3,1 miliardi di metri cubi di gas. Il titolo ha perso ieri lo 0,18% a 16,87 euro.
(da Finanza & Mercati)