La Russia vuole aprire a un consorzio di imprese europee selezionate il controllo del transito del metano verso Occidente ed è disposta ad aumentare la capacità di esportazione del progetto per il
gasdotto South Stream (Gazprom con l'Eni di Paolo Scaroni), diretto verso il Mediterraneo e l'Italia del Sud. Lo ha annunciato ieri il vicepremier e ministro delle Finanze russo, Aleksei Kudrin, in occasione di un incontro con il ministro italiano degli Esteri, Franco Frattini. Insieme, Frattini e Kudrin «hanno parlato della possibilità di ingresso di compagnie italiane» in questa nuova entità. Inoltre Frattini ha poi chiesto che «il gasodotto South Stream sia inserito fra le infrastrutture energetiche prioritarie dell'Ue» e ha annunciato che la presidenza italiana del G8 convocherà un vertice mini-steriale dedicato all'energia. Sono questi i temi principali della decima sessione del Consiglio italo-russo per la cooperazione economica, industriale e finanziaria, co-presieduto da Frattini e Kudrin, consiglio che si è riunito ieri mattina a Roma.«Sappiamo che imprenditori italiani sono interessati al controllo sul transito e sulle garanzie del transito del gas tra la Russia e l'Ue, a elaborare un nuovo formato di questo transito e alla diversificazione dei rifornimenti dell'energia russa», ha affermato Kudrin. È una testimonianza della «cooperazione molto stretta con la Federazione russa – ha commentato Frattini – sui temi della sicurezza energetica e la diversificazione delle forniture».Per quanto riguarda il settore elettrico, l'Italia «ha evidenziato il ruolo strategico degli investimenti di Enel in Russia e auspica – afferma il ministero degli Esteri – che le autorità russe pongano in essere condizioni regolamentari stabili e trasparenti in grado di garantire un'adeguata remunerazione degli investimenti, quali il completamento della liberalizzazione del mercato elettrico, la creazione di un capacity market di lunga durata e il pieno riconoscimento in tariffa dei costi di generazione ». I due ministri inoltre sosterranno «lo
sviluppo della cooperazione nei settori energetico, petrolchimico, siderurgico, informatico, degli elettrodomestici e delle comunicazioni nonché nel campo dell'ambiente».
(Dal Sole 24 Ore)