lunedì 23 marzo 2009

Brent sui massimi

Settimana molto positiva per l'E-Mini Crude Oil future, con il derivato che ha forzato la soglia psicologica a 50 dollari per la prima volta dallo scorso 6 gennaio, fissando i nuovi massimi dell'anno a quota 53: a favorire il nuovo rialzo dei prezzi è stato soprattutto il forte calo pagato dal dollaro nei confronti di tutte le altre principali valute, dopo l'annuncio da parte della Federal Reserve, di un massiccio piano di acquisti (oltre 1.000 miliardi di dollari in tutto) di titoli di stato a lungo termine e di obbligazioni legate ai mutui. Un ulteriore input rialzista è arrivato anche da alcune dichiarazioni di membri dell'Opec, che hanno manifestato l'intenzione di spingere le quotazioni verso i 70 dollari al barile. I principali sostenitori di questa politica (Algeria, Iran e Venezuela su tutti) sono peraltro usciti sconfitti dalla riunione di Vienna di domenica scorsa, in cui non è maturato alcun intervento sulla produzione, a dispetto di un'aspettativa generale che scontava un taglio di almeno 1 milione di barili. Ogni decisione è stata invece rinviata al 28 maggio, quando si terrà un nuovo meeting straordinario per fare il punto della situazione. La decisione dell'Opec di non intervenire sulla produzione è maturata soprattutto sulla base dell'evidenza che i precedenti tagli non sono stati ancora attuati completamente: secondo una recente stima dell'Agenzia internazionale per l'energia, è stato infatti portato a termine solo l'80% del piano stabilito. Come detto, questa situazione non ha comunque frenato la corsa dei prezzi, così come l'impatto negativo dei dati sulle scorte Usa si è esaurito nella sola giornata di mercoledì: proprio a metà ottava il greggio ha infatti registrato l'unico ribasso settimanale, dopo che l'Energy information administration (Eia) ha comunicato un aumento delle riserve di petrolio (+2 milioni di barili) doppio rispetto alle previsioni. In sorprendente aumento anche le scorte di benzina (+3,2 milioni a fronte di un calo atteso di 1,2 milioni), mentre sono cresciute meno del previsto quelle di distillati.Graficamente una conferma del breakout di 50 dollari fornirebbe un chiaro segnale di forza, che potrebbe spingere le quotazioni verso quota 56 prima ed eventualmente fino a ridosso dei 60 dollari: più in generale, il future sta comunque perfezionando l'inversione rialzista del trend principale, interrompendo la tendenza negativa partita a luglio dello scorso anno. (Da Milano Finanza)