lunedì 30 marzo 2009

La resa di Bruxelles: sull’energia liberi tutti

Dopo gli accordi notturni sulle reti dell’energia, che aspettano di essere ratificati dal Parlamento europeo, finisce definitivamente in soffitta l’idea originaria della Commissione di Bruxelles. Quella pro mercato di una separazione piena (cioè proprietaria) tra gasdotti e linee elettriche da una parte, e produttori di gas ed elettricità dall’altra. Anzi, concedendo a tutti gli Stati membri la possibilità di scegliere fra tre soluzioni — scorporo, sistema dell’Independent system operator (Iso) o dell’Independent trasmission operator (Ito) — si avalla in sostanza un principio, che suona più o meno così: «Ognuno faccia come meglio crede». Il rischio che i mercati dei 27 diventino un bel guazzabuglio è reale, e gli ostacoli attuali rimarranno. Ma non solo. Perché se è vero che l’organizzazione di un mercato è cosa diversa dalle politiche antitrust, come essere certi che il «liberi tutti» non si traduca anche in un ridimensionamento della politica europea della concorrenza, che spesso ha tagliato le unghie ai grandi produttori continentali (Edf, E.On, Rwe e di recente Eni) in difesa dei consumatori? (Da Corriere.it)