Gazprom Neft resterà all'Eni?Sì,almeno fino al 2012,secondo il quotidiano economico russo Vedomosti- pubblicato insieme da Wall Street Journal e da Financial Times. Citando due fonti « vicine a Gazprom », e analizzando il budget 2009 del monopolio russo del gas, Vedomosti nota che tra le spese e gli investimenti previsti per il 2010 e il 2011 non è segnalato il riacquisto dall'Eni del 20% di Gazprom Neft, quinta compagnia petrolifera integrata russa.Due anni fa, partecipando a una delle aste in cui venne liquidata Yukos - la compagnia di Mikhail Khodorkovskij - Eni acquistò per 5,83 miliardi di dollari un lotto che comprendeva il 100% di tre società con giacimenti nell'Artico, e il 20% delle azioni di Gazprom Neft. Le prime tre società vennero acquisite in cordata con Enel, nel consorzio EniNeftegaz; il 20% di Gazprom Neft è invece di totale proprietà Eni.L'accordo prevedeva un'opzione che scade in aprile, ma che ora potrebbe essere vittima della crisi economica: per Gazprom Neft, nell'aprile 2007, Eni aveva garantito al monopolio russo un'opzione di acquisto nei due anni successivi a un prezzo di 3,7 miliardi di dollari, il prezzo pagato in origine, oltre agli interessi. Un totale di 4,3 miliardi, secondo la cifra fatta il 13 febbraio scorso a Londra dall'amministratore delegato Paolo Scaroni: il tema delle acquisizioni, aveva detto alloraScaroni presentando la strategia del gruppo fino al 2012, sarebbe stato affrontato solo dopo aver chiarito le intenzioni di Gazprom riguardo alla call option. Ei russi non hanno mai negato l'intenzione di esercitarla, come ha ribadito il 23 dicembre scorso il responsabile di Gazprom per il commercio con l'estero, Stanislav Zigankov, e come ha ricordato Scaroni a Londra: «Anche 20 giorni fa (i russi, ndr) hanno ricordato che l'opzione dovrebbe essere esercitata entro aprile, e questo ci riconosce un valore di 4,3 miliardi di dollari. Se lo faranno, saremo una società diversa». Da parte sua, Gazprom ha rivelato ieri gli utili netti registrati nel terzo trimestre del 2008, ancora in quello che dovrebbe rivelarsi un anno record prima della caduta dei prezzi del gas: 132 miliardi di rubli ( 3,65 miliardi di dol-lari), un aumento del 16% sullo stesso periodo del 2007 e che, tuttavia, è inferiore alle previsioni degli analisti.
(dal Sole 24 Ore)