giovedì 12 marzo 2009

Snam Rg e Terna aumentano la cedola, ma il listino non festeggia

Seduta in controtendenza per due utility come Snam Rete Gas e Terna, controllate rispettivamente dall'Eni di Paolo Scaroni e dall'Enel, che ieri hanno chiuso le contrattazioni in discesa nonostante la decisione di entrambe di aumentare il dividendo. Il cda di Snam Rete Gas, il cui titolo ieri ha perso il 2,6% a quota 3,74 euro, ha approvato il bilancio consolidato 2008 con un utile netto di 530 milioni di euro (528 milioni per la sola spa). All'assemblea dei soci (16 e 17 aprile 2009 in prima e seconda convocazione) si proporrà la distribuzione di un dividendo di 0,23 euro per azione (rispetto a 0,21 dell'anno scorso), di cui 0,09 euro sono già stati distribuiti nell'ottobre 2008. Il dividendo a saldo di 0,14 euro per azione sarà messo in pagamento dal 21 maggio. Ma attenzione: proprio in maggio dovrebbe partire anche l'aumento di capitale da 3,5 miliardi che Snam Rete Gas dovrà lanciare per sostenere l'acquisto di Italgas e Stogit dalla controllante Eni.Quanto a Terna, che ha chiuso la seduta in calo del 4,4% a quota 2,23 euro, il gruppo ha registrato un utile netto 2008 di 327,5 milioni, in calo del 5,6% sul 2007, ma proporrà ai soci la distribuzione di un dividendo di 15,8 centesimi per azione, in crescita del 4,6%, di cui 5,92 già pagati a titolo di acconto e 9,88 quale saldo a giugno 2009. Dunque un dividendo più alto di fronte a una riduzione del risultato netto dovuta principalmente alla prevista crescita degli ammortamenti e degli oneri finanziari e alla dinamica dei ricavi per il trasporto di energia in Italia, che rimangono stabili nonostante l'effetto scalino dell'inizio del nuovo periodo regolatorio. Nel dettaglio, i ricavi sono aumentati del 3,5% a 1,39 miliardi, il margine operativo lordo è salito dell'1,7% a 994,7 milioni, il risultato operativo invece calato dell'1,2% a 714,3 milioni. Gli investimenti sono cresciuti del 25,6%, a 775,9 milioni, di cui 560,9 soggetti a incentivi. L'indebitamento netto si è attestato a 3,365 miliardi rispetto ai 2,649 di fine 2007. A livello di capogruppo l'utile netto è stato di 335,3 milioni (-2,9%). «Il 2008 si chiude al di sopra delle previsioni», ha dichiarato l'ad Flavio Cattaneo, precisando che il costo medio del debito di Terna nel 2008 è stato del 6% a livello consolidato (5% in Italia e 11% in Brasile, con un'ipotesi di riduzione al 4 e 10% nel 2009). «Il risultato ci consente di confermare un dividendo in crescita del 4,6%». Anche se un rendimento implicito del titolo del 7,1% non è bastato per far festeggiare il mercato. (Da MF)