In febbraio l'inflazione è rimasta stabile all'1,6% in Italia (ed è invece salita all'1,2% nei Paesi euro), mentre i carburanti hanno iniziato ad aumentare di nuovo in maniera sensibile. Le associazioni dei consumatori protestano: i rincari costano almeno 400 euro a famiglia, mentre il petrolio costa poco sui mercati internazionali. L'Unione petrolifera replica che le quotazioni di benzina e petrolio sono internazionali e dipendono dal rapporto tra domanda e offerta. Intanto l'Antitrust accusa: le normative regionali sempre più vincolanti paralizzano la competizione. E senza concorrenza i prezzi salgono. Il carovita in Italia ed Uem L'Istat a livello congiunturale ha confermato di aver rilevato un aumento medio dei prezzi dello 0,2% a febbraio, il primo dopo cinque mesi di ribassi. In particolare, sono tornati a salire i beni energetici, facendo segnare una crescita congiunturale dello 0,6%. In rincaro vivace (+ 2,4%) il prezzo della benzina, e si riduce a -15,7% (dal -18,1% di gennaio) la flessione su base annua. Il prezzo del gasolio ha registrato una crescita congiunturale dell'1% che porta il calo tendenziale a quota -15,6% dal -17,6% di gennaio. Restano poi in tensione abitazione e alimentari. L'inflazione dei Paesi che hanno adottato l'euro – conferma l'Eurostat – in febbraio è salita all'1,2% dall'1,1% di gennaio. A febbraio 2008 il tasso per la cosiddetta "eurozona" era a quota 3,3%. Per l'Italia il dato diffuso da Eurostat è di 1,5% (il paniere usato per il dato armonizzato europeo è diverso da quello dell'Istat). Per l'Ue a 27 stati membri l'inflazione a febbraio è stata dell'1,7%, in discesa rispetto all'1,8% di gennaio. Tra gli Stati membri dell'Unione europea, i livelli più bassi di inflazione sono stati rilevati in Irlanda e Portogallo (entrambi 0,1%) e Cipro (0,6%), e il più alto in Lettonia (9,4%), Lituania (8,5%) e Romania (6,9%). Nella zona euro i rincari annui più forti sono stati relativi ad alcolici e tabacco (3,2%), alberghi e ristoranti (2,9%) e alloggi (2,8%), mentre i tassi più bassi sono per trasporti (-2,7%) e comunicazioni (-1,4%). Il gas (+0,21), ristoranti e caffè (+0,15) e energia elettrica (+0,12) hanno avuto il maggior impatto sull'inflazione. (Dal Sole 24 Ore)