martedì 31 marzo 2009

Toscana Energia, dal gas al fotovoltaico

Una controllata gestirà le energie rinnovabili, trattativa per cedere i clienti all´Eni di Paolo Scaroni (da Repubblica)

TOSCANA ENERGIA - che nel 2008 è al top tra le partecipate del Comune di Firenze per volume di utili (11,9 milioni, +25,2%) e che quindi porterà circa 2,2 milioni nelle casse di Palazzo Vecchio - punta a svilupparsi nel campo delle energie rinnovabili e dei servizi, ad uscire dal settore della gestione clienti e guarda alla quotazione in Borsa. Non più solo gestione delle rete del gas, dunque, per la società nata tre anni fa dal matrimonio tra una novantina di Comuni fiorentini, pisani e pistoiesi da una parte e Italgas di Eni dall´altra: 438 dipendenti, 655.000 misuratori e 1.043,5 milioni metri cubi di volume di gas vettoriato, nel 2008 fatturato a 78,4 milioni (+10,9%) e investimenti a 34 milioni (+16%). Toscana Energia conta di sviluppare i nuovi servizi mediante un´apposita società controllata, la pisana Toscana Servizi che è stata acquistata a fine anno, che avrà presto un nuovo nome e si occuperà di impianti fotovoltaici, illuminazione, teleriscaldamento, gestione calore, cogenerazione. «Siamo interessati - spiega il presidente di Toscana Energia Lorenzo Becattini - a realizzare e gestire impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica purché abbiano una dimensione industriale». Per far crescere la nuova società, Toscana Energia conta di alimentarne il capitale sociale attraverso quanto ricaverà dall´uscita da Toscana Energia clienti, controllata all´80% da Eni. Becattini spera che la trattativa si concluda in tempi brevi. «La gestione della clientela può avvenire in modo più efficace su scala nazionale - dice - per questo contiamo che Eni acquisti la nostra quota della società in cambio di oltre una decina di milioni di euro. Nella nuova società assumeremo un cinquantina di persone». La Borsa? Becattini non chiude: «Se ne potrà parlare concretamente dopo il 2010-2011 se usciremo dalle gare per il rinnovo delle concessioni con l´attuale zoccolo duro di 105 Comuni serviti per altri 12 anni».